Per molti anni tutti noi medici ci siamo posti la domanda: “ma se non supero la soglia dei 5000 euro anno, posso lavorare senza partita IVA?”.

Sfatiamo il primo mito: non c’è alcuna soglia di 5000 euro al di sotto della quale possa non essere utilizzata la partita IVA, in favore dell’uso della prestazione occasionale o della ritenuta d’acconto. Invero, anche molti commercialisti hanno alimentato questa falsa credenza.

Giusto per essere chiari: avere un reddito annuo al di sotto dei 5000 euro non è certo indice di occasionalità.

È vero, però, che ogni attività economica abituale e continuativa deve essere svolta con partita IVA. D’altra parte, è importante tenere in considerazione che il medico – come altre classi professionali – può svolgere la propria attività professionale solo se iscritto all’Albo dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e questo ha un’importante applicazione pratica, come riportato nella risoluzione 41/E dell’Agenzia delle Entrate: “i requisiti di professionalità e abitualità sussistono ogni qualvolta un soggetto ponga in essere con regolarità, sistematicità e ripetitività una pluralità di atti economici coordinati e finalizzati al conseguimento di uno scopo”.

E la risoluzione 19 ottobre 2015, n. 88\E ha chiarito, in coerenza con quanto affermato dalla Cassazione Civile con sentenza 27 marzo 1987, n. 2297, che l’abitualità dell’esercizio professionale è insita nella volontaria iscrizione del professionista nell’albo, costituente titolo per l’affidamento di compiti in modo ricorrente.

L’iscrizione all’albo, richiesta per poter esercitare l’attività, risulta indicativa, infatti, della volontà del professionista di porre in essere una pluralità di atti coordinati e finalizzati all’esercizio della professione.

Quindi non solo non esiste quella famosa e fantomatica soglia dei 5000 euro annui, ma non può esistere nemmeno la prestazione occasionale per il medico che voglia esercitare la professione.

Rimane la possibilità, per il medico, di svolgere altre professioni, al di fuori di quelle per cui è necessaria l’iscrizione ad un Albo, in assenza di partita IVA nei casi in cui sia aderente il concetto di occasionalità.