• Assicurazione
    • Cosa è il Massimale?

      Il massimale è quanto coprirà al massimo la compagnia assicurativa.

      Generalmente, più è alto il massimale e più sarà alto il premio assicurativo.

    • Cosa è la tutela legale?

      La tutela legale, è un contratto di assicurazione con il quale l’assicuratore, a fronte del pagamento di un premio, si obbliga a tenere a suo carico le spese legali e peritali, come ad esempio la consulenza legale.

    • Cosa è il premio assicurativo?

      Il premio assicurativo è la somma dovuta all’assicurazione.

      Il pagamento del premio può avere diverse cadenze (semestrale, annuale, ecc.).

       

    • Cos’è la franchigia?

      La franchigia è quella parte di rimborso di un danno che rimane a carico dell’assicurato.

      Es.

      • Franchigia di 1000 euro.
        Cagiono un danno da 800 euro -> pago tutto io.
        Cagiono un danno da 1500 euro -> 1000 euro li metto io, 500 euro l’assicurazione.

      In generale, più è alta la franchigia e più è basso il premio assicurativo (e viceversa).

      Esistono diversi tipi di franchigia:

      • franchigia relativa quando oltre un certo valore, la somma viene interamente coperta dall’assicurazione;
      • franchigia assoluta quando parte dell’ammontare rimane sempre a carico dell’assicurato.
    • La RC professionale è obbligatoria?

      Dal 15 agosto 2014 i Medici e gli Odontoiatri iscritti all’Albo della professione sono tenuti a sottoscrivere una polizza di Responsabilità Civile Professionale: l’obbligo è stato introdotto con il D.P.R. 137/2012 del 7 agosto 2012 e successivamente modificato con il D.L. 69 del 21 giugno 2013.

      Il D.P.R. 7 agosto 2012, n.137 (Regolamento sulla riforma degli ordinamenti professionali), all’articolo 5, ha confermato l’obbligo dell’assicurazione, specificando peraltro che tale obbligo acquista efficacia decorsi dodici mesi dall’entrata in vigore del Regolamento stesso. Lo stesso art.5 del D.P.R. 137/2012 prevede poi, al comma 1, che “il professionista deve rendere noti al cliente [o al datore di lavoro n.d.r.], al momento dell’assunzione dell’incarico, gli estremi della polizza professionale, il relativo massimale e ogni variazione successiva”.

       

    • Claims Made?

      Letteralmente significa “a richiesta fatta”.

      Sostanzialmente, l’assicurazione “protegge” il medico quando la richiesta di risarcimento perviene mentre la polizza è attiva.

      Es.:

      • a gennaio 2020 stipulo una copertura assicurativa annuale, a dicembre 2020 arriva una richiesta di risarcimento -> l’assicurazione copre.
      • a gennaio 2020 stipulo una copertura assicurativa annuale, non la rinnovo a gennaio 2021 e arriva una richiesta di risarcimento a febbraio 2021 anche se relativa all’anno 2020 -> l’assicurazione NON copre.
  • ENPAM
    • ENPAM

      La Fondazione E.N.P.A.M.(Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Medici) è fondazione senza scopo di lucro e con personalità giuridica di diritto privato; ha lo scopo di attuare la previdenza e l’assistenza a favore degli iscritti e dei loro familiari e superstiti.

       

    • Quota A

      La contribuzione di Quota A è obbligatoria dal momento dell’iscrizione all’albo, non è calcolata sul reddito professionale. 

      Non è calcolata sul reddito professionale, il versamento varia in funzione dell’età.

      I contributi di Quota A si possono pagare in unica soluzione oppure in quattro rate senza interessi.

      Gli importi aggiornati: https://www.enpam.it/comefareper/pagare-i-contributi/contributi-di-quota-a/

       

    • Quota B

      Il reddito da libera professione è coperto dai contributi previdenziali di Quota A fino a un certo importo.

      Superata questa soglia si deve compilare il modello D e pagare i contributi di Quota B.

      I contributi sul reddito da libera professione si possono pagare in unica soluzione oppure a rate.

      La rateizzazione è possibile solo attivando l’addebito diretto sul conto corrente bancario.

      L’importo dei contributi da versare viene calcolato dall’Enpam sulla base di quanto viene dichiarato sul modello D.

       

    • Modello D

      Ogni anno va dichiarato all’Enpam il reddito da libera professione prodotto nell’anno precedente. Per farlo è necessario compilare online il modello D che si trova nell’area riservata e inviarlo entro il 31 luglio.

       

    • Sono un neoabilitato, devo pagare la Quota A al primo anno?

      Sì.

      Il pagamento della Quota A è dovuto da tutti i medici abilitati alla professione e scatta in automatico dal momento in cui ci si iscrive al proprio ordine.

      Nel caso in cui non vi fosse pervenuto il bollettino vi suggeriamo di controllare la vostra area riservata sul sito dell’Enpam.

      Come verificare la presenza di un bollettino? Area riservata ENPAM -> Bollettini MAV

    • Sono iscritto all'ENPAM come studente, a breve mi abiliterò. Che cosa devo fare?

      Nulla, la “transizione” allo status di Medico Chirurgo è automatica.

    • È possibile pagare a rate?

      Sì.

      Come effettuare domiciliazione? Area riservata ENPAM -> Contributi -> Scorri in basso -> Domiciliazione bancaria (ssd)

  • Fiscalità
    • E se poi entro in specialità posso tenere la partita iva?

      Puoi tenere aperta la partita IVA, ma potrai solamente utilizzarla per alcune prestazioni: sostituzioni MMG, continuità assistenziale, guardia medica turistica, attività intramuraria. 

      Il medico in formazione specialistica deve preventivamente comunicare al Direttore della Scuola lo svolgimento di tali eventuali attività.

       

    • In che regime sarò inserito?

      Il medico neoabilitato che inizia la professione viene iscritto al regime forfetario.

      Vedi: Come faccio ad iscrivermi al regime forfetario?

    • Cos’è il regime forfettario?

      Il regime forfetario è un regime fiscale che prevede rilevanti semplificazioni per i soggetti economici di più ridotte dimensioni, i cui incassi non superino euro 65.000 annui.

      Si tratta di un regime di “cassa”, quindi ai fini dell’accesso e della permanenza nello stesso conta quanto effettivamente incassato nell’anno d’imposta, rapportato pro-quota nel primo anno di attività.

       

      Il reddito viene calcolato applicando ai ricavi effettivamente incassati un coefficiente di redditività (nel caso delle attività professionali il coefficiente è del 78%) e sottraendo alla cifra ottenuta i contributi previdenziali versati in corso d’anno.

      Il reddito così determinato viene assoggettato ad imposta sostituiva con aliquota fissa (del 15% o del 5%).

      I soggetti che si avvalgono del regime forfettario non applicano l’IVA, ma non possono detrarre l’IVA pagata sugli acquisti.

    • Qual è l’aliquota del regime forfetario?

      Il regime forfetario consente di applicare al reddito un’unica imposta, nella misura fissa del 15% (o 5% in caso di nuova attività e per i primi cinque anni), in sostituzione di quelle ordinariamente previste (IRPEF, addizionali regionali e comunali, IRAP).

    • Come faccio ad iscrivermi al regime forfetario?

      Poiché il regime forfetario è un regime naturale, i contribuenti che già svolgono un’attività di impresa, arte o professione, vi accedono senza dover fare alcuna comunicazione preventiva o successiva.

      I contribuenti che iniziano un’attività d’impresa, arte o professione e che presumono di rispettare il requisito e le condizioni previste per l’applicazione del regime, hanno l’obbligo di darne comunicazione nella dichiarazione di inizio attività (modello AA9/12). 

       

    • Sono nel regime forfettario: quanto posso fatturare ogni anno?

      Il regime forfetario è un regime di “cassa”, quindi, ai fini del calcolo della soglia dei 65.000 euro, occorre tenere in considerazione quanto effettivamente incassato.

       

    • Cosa succede se supero la soglia del regime forfetario?

      Se durante l’anno si supera la soglia di euro 65.000, dall’anno successivo non sarà più possibile accedere al regime e dovranno quindi assolvere tutti gli adempimenti previsti dal regime fiscale ordinario.

       

    • Posso non applicare il regime forfettario?

      È possibile optare per il regime ordinario.  Tale scelta, solitamente, conviene ai contribuenti che, pur avendo i requisiti per accedere al regime forfetario, sostengono più costi di quanti forfetariamente riconosciuti.

    • Come faccio a fare una fattura?

      La fattura viene sempre compilata o stampata in duplice copia: originale per il cliente (dove eventualmente metterete il bollo) e copia per chi la emette (cioé il professionista). La fattura può essere fatta utilizzando gli appositi blocchetti o può essere creato un modello su cui inserire i vari dati di volta in volta (Fac-Simile Fattura). Cosa è NECESSARIO inserire:

      -dati di chi emette la fattura, quindi: nome e cognome, titolo (medico chirurgo), partita iva, indirizzo di residenza, codice fiscale, un indirizzo e-mail;
      -dati del soggetto a cui viene fatta la fattura (persona fisica o associazione): nome, indirizzo della persona o dell’ente, P.IVA della persona o dell’ente o Codice Fiscale;
      -il tipo di prestazione erogata: corso di primo soccorso, prestazione sanitaria svolta dal … al … in qualità di …, sostituzione di medico di medicina generale dal-al, presso ambulatorio sito a…/certificato di buona salute/ecc. Può essere utile concordare con il soggetto a cui si emette fattura la corretta dicitura;
      -l’onorario, cioè quanto deve essere pagato;
      -nel caso in cui l’importo superi i 77,47 €: marca da bollo da 2€. Viene apposta sull’originale, sulla copia che rimane a voi “Bollo assolto in originale” inserendo i dati del bollo.

      N.B. il bollo non può avere una data antecedente a quella della fattura! L’importo della marca da bollo va sommato a quello dell’onorario.

       

      -la fattura va numerata con ordine progressivo: es n°1/2019 o n°1 del 07/01/2019;
      -in caso di appartenenza al regime forfettario si deve aggiungere questa dicitura: “Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della Legge n. 190/2014 così come modificato dalla Legge numero 208/2015 e dalla Legge 148/2018. Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell’articolo 1 comma 67 della Legge numero 190/2014”;
      -il metodo di pagamento (bonifico, contanti, assegno, eccetera). Se tramite bonifico andrà indicato l’IBAN.
    • Se devo annullare una fattura?

      Occorre emettere una nota di credito, uguale e contraria alla fattura originariamente emessa ed esplicitando nel rigo descrittivo il riferimento alla fattura annullata e, se possibile, le ragioni dell’annullamento. Sia la fattura originaria che la nota vanno numerate e conservate.

       

    • Devo sempre mettere il bollo da 2€?

      Solo nelle fatture di importo superiore a 77,47€.

    • Il bollo può avere una data successiva alla fattura?

      No, il bollo deve avere data antecedente o contestuale all’emissione della fattura.

       

    • Il bollo può essere riutilizzato?

      No, va applicato sulla fattura e annullato.

      NB: il bollo deve avere SEMPRE data ANTECEDENTE o CONTESTUALE alla data di emissione della fattura.

    • Sono nel regime forfettario devo applicare l’IVA?

      No, il regime forfettario è esente IVA. Coloro che applicano il regime forfetario non addebitano l’IVA in fattura ai propri clienti e non detraggono l’IVAsugli acquisti. Non liquidano l’imposta, non la versano, non sono obbligati a presentare la dichiarazione e la comunicazione annuale IVA. Non devono comunicare all’Agenzia delle Entrate le operazioni rilevanti ai fini IVA (spesometro) né quelle effettuate nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi cosiddetti black list.

    • Sono in regime forfettario per quanto devo tenere le fatture vecchie?

      Per almeno sette anni dall’anno di emissione, anche è consigliabile conservarle per almeno dieci anni.

    • Devo mandare l’originale all’azienda?

      Sì.

    • Sono obbligato a fare la fattura elettronica?

      Chi si avvale del regime forfetario è esonerato dall’obbligo della fatturazione elettronica, tuttavia alcune aziende potrebbero richiederla ugualmente.

       

    • Posso effettuare prestazioni occasionali senza partita IVA?

      L’attività in libera professione svolta da un professionista iscritto ad un Ordine non è ontologicamente compatibile con il requisito dell’occasionalità.

      Ergo, è incompatibile con un rapporto lavorativo occasionale.

      Per lavorare come Medici, è necessario avere la Partita Iva!

    • Quando devo pagare l'imposta sostitutiva?

      L’imposta sostitutiva segue le scadenze dell’imposta sui redditi ordinaria (IRPEF). Solitamente a giugno dell’anno successivo viene pagato il saldo, che è rappresentato dalla differenza tra imposta dovuta e acconti pagati in corso d’anno. Gli acconti si pagano in parte con il saldo (40%) e in parte a novembre (60%) e sono calcolati in misura pari all’imposta dovuta per l’anno precedente. Il primo anno di attività, dunque, non sono dovuti acconti e il saldo sarà pari al totale dell’imposta dovuta.

      Esempio:

      • inizio attività anno 2020, non si paga nulla fino a giugno 2021;
      • a giugno 2021 si calcola l’imposta dovuta per il 2020 e pari a euro 1.000 e si pagano, contestualmente, il saldo 2020 (euro 1.000) e il primo acconto 2021 (euro 400);
      • a novembre 2021 si paga il secondo acconto 2021;
      • a giugno 2022 si calcola l’imposta dovuta per il 2021 e pari a euro 1.200 e si pagano, contestualmente, il saldo 2021 (euro 200) e il primo acconto 2022 (euro 480);
    • Quando si presenta la dichiarazione dei redditi?

      La scadenza per la presentazione del modello Redditi è il 30 novembre 2020; passa dal 23 luglio al 30 settembre 2020 la scadenza per l’invio del 730 precompilato all’Agenzia delle Entrate.

       

    • Quali sono i requisiti del regime forfetario?

      Accedono al regime forfetario i contribuenti che nell’anno precedente hanno, contemporaneamente:

       

      • conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 65.000 euro;
      • sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.

       

      Anche chi inizia un’attività può accedere al regime forfetario, comunicando nella relativa dichiarazione ai fini Iva di presumere la sussistenza dei requisiti.